Come sopravvivere al Cammino di Santiago by Ardito Fabrizio

Come sopravvivere al Cammino di Santiago by Ardito Fabrizio

autore:Ardito, Fabrizio [Ardito, Fabrizio]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Aseos automaticos

La lunghezza di un minuto dipende dal lato della porta del bagno da cui ti trovi.

Arthur Bloch, Il secondo libro di Murphy

Cammina cammina... (come recitano l’incipit e l’adagio clou di ogni favoletta che si rispetti), è chiaro che prima o poi vi servirà un bagno. Spesso accade che ci si accomodi into the wild, soprattutto per bisogni di minore entità. E può accadere di trovarsi in situazioni imbarazzanti, come sui 15 chilometri della Via Aquitana romana, che lascia Carrión de Los Condes dritta verso ovest come un fuso e totalmente priva di alberi e cespugli. Qui, alle prime luci dell’alba camminerete cercando di tenere gli occhi bassi e di non guardare le signore imbarazzate che cercano di far finta di nulla pascolando nei campi circostanti (in mancanza di un bagno). Se invece s’incontrano bar o caffè, la toilette diventa una meta importante, soprattutto dopo colazione. Ma attenzione: i parsimoniosi spagnoli hanno disseminato i loro lindi aseos di trappole infernali. Per risparmiare la corrente, la maggior parte dei bagni spagnoli ha una luce a tempo. In alcuni casi, più tecnologici, la luce del gabinetto è comandata da un sensore di movimento così che, quando piomberete nel buio totale nel bel mezzo di quel che state facendo, vi basterà sbracciarvi furiosamente e lanciare il cappello in aria per far riaccendere le lampadine. In altri locali però, le luci sono solamente temporizzate. Quindi vi consiglio vivamente di controllare dove si trova l’interruttore. A me è accaduto, dalle parti di Frómista, di utilizzare con fatica un bagno (alla turca, per di più) in un periodo di grave sofferenza per una malefica tendinite alla tibia destra, che mi rendeva agile come un’anziana tartaruga artritica. Distratto – forse a causa della fatica dello zoppicamento o per le enormi dosi di Voltaren ingurgitate – ero riuscito a sistemarmi a dovere per poi piombare nell’oscurità. L’interruttore (lo sapevo) doveva essere lì da qualche parte. Ma dove? E come riguadagnare la posizione eretta senza produrre disastri? I fumatori, in queste tragiche evenienze, saranno aiutati dalla presenza di un accendino in una delle loro mille tasche, mentre gli altri si dovranno arrangiare a loro rischio e pericolo. Questa mania delle luci autospegnentisi (diciamola tutta: una vera e propria schifosa taccagneria) si sta estendendo nella penisola iberica anche ad altre situazioni. Tanto che, in un moderno albergue privato di Foncebadón, mi è accaduto mesi fa che le luci si siano spente di colpo anche durante la doccia. Quindi eccovi qui, insaponati, con i piedi gelati, a dover uscire dalla doccia rischiando l’osso del collo sulle mattonelle allagate per cercare il maledetto interruttore che ovviamente, per motivi di sicurezza e chissà quale norma europea, sarà da qualche parte, certamente LONTANO dalla vostra tiepida cabina fumante.



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